La socializzazione contemporanea è caratterizzata e percepita dalle persone più giovani da incertezza e frammentazione, ed è influenzata dai rapidi cambiamenti culturali e tecnologici. Le nuove generazioni, immerse nel digitale, sviluppano identità fluide e pratiche di apprendimento autonome, con un ruolo crescente dei media, spesso con l’assenza, voluta o subita, della mediazione dei caregiver.
Così, l’esperienza sociale è un’attrazione chiave, nelle generazioni Z e Alpha, per modalità di apprendimento innovative come ‘Intelligenza Artificiale Generativa e le piattaforme dei Metaversi, anche se queste generazioni, molto critiche verso i modelli sociali consolidati, temono che le dinamiche del profitto possano contaminare queste piattaforme, rafforzando ancora di più le disuguaglianze sociali.
Per le generazioni Z e Alpha, le piattaforme dei Metaversi sono un’idea allettante perché offrono un nuovo tipo di interazione sociale. Nel mondo fisico, socializzare può essere difficile e pieno di ansia sociale, ma nelle piattaforme dei Metaversi, le persone possono interagire in modo più rilassato e informale perché anonimo. Possono assumere nuove identità, esplorare nuovi luoghi e creare nuove esperienze insieme, creare e condividere il proprio contenuto digitale, dall’arte alla musica, ai libri, ai film, alle serie, alla moda. In questo universo virtuale, chiunque può diventare un creatore e l’unico limite è la propria immaginazione.
Negli ultimi trent’anni, gli aspetti culturali, e fra questi hanno un peso rilevante le tecnologie, hanno inciso, inevitabilmente, sui modelli di comportamento, sugli orientamenti di valore, sulle ideologie e sul linguaggio. Questo ha fatto sì che l’identità soggettiva appaia come una conquista difficile e da rinegoziare giorno per giorno. Così come ogni giorno viene ridefinito il modo di acquisire contenuti.
I protagonisti delle generazioni Z e Alpha non si fanno coinvolgere sempre completamente dalle agenzie tradizionali per acquisire conoscenze e competenze, ma a seconda delle situazioni che si trovano a vivere scelgono a quale tipo di socializzazione fare riferimento, spesso orientandosi a un tipo di fruizione ‘misto’, poiché il potere di socializzazione si è spostato dalla società all’individuo. Cosicché ciascun soggetto si sposta autonomamente all’interno dell’ampio e variegato sistema di strumenti mediatici disponibili per costruire i propri schemi personali e si autogestisce, rintracciando i contenuti di proprio interesse secondo i tempi e i modi a ciascuno più consoni, a seconda delle preferenze e dei bisogni presunti.
Per effetto delle tecnologie digitali, il singolo non è più semplicemente uno spettatore inattivo, ma diventa un potenziale produttore di contenuti attraverso media diversi e integrati fra loro, secondo una nuova fenomenologia di produzione di massa individualizzata, dove si impara tramite il learning by doing e gli errori, cioè provando.
Prof.ssa Maria Grazia Turri
Dipartimento di Management “Valter Cantino” Università di Torino
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